Fatta costruire nell'anno 1738, è ubicata a ridosso del cuore storico di
Parabita, nel territorio della Parrocchia di San Giovanni Battista.
Alla
Chiesa si accede attraverso un piccolo atrio catecumenale scoperto,
pavimentato nel 1972 a devozione di Gaetano Greco, ricordato su di una
lastra marmorea.
Il fronte, racchiuso da due lisce paraste, ospita al
centro, in una cornice di pietra leccese, un affresco raffigurante la
Madonna delle Anime del Purgatorio, unico elemento decorativo, sopra il
quale si apre una finestra tondeggiante. Sulla parete opposta al
prospetto principale si erge un campanile a vela che sorregge una
campana.
L'interno è a navata unica con due partizioni per lato
separate da un pilastro centrale, dove si raccorda la copertura a volta,
mentre sotto al pavimento vi sono i resti di alcune antiche tombe.
L'intera sala prende luce dal tondo che si trova sulla facciata e da
quattro finestre poste a due a due sui lati.
Nella controfacciata si
trova la cantoria, lunga quanto la larghezza della Chiesa, che ospita un
piccolo ottocentesco organo a canne e alla quale si accede attraverso
una gradinata ricavata nei resti delle vecchie mura di Parabita. La sua
volta è decorata da un rosone che presenta motivi floreali.
Nella
prima partizione della parete sinistra è incastonato nel muro un loculo,
sormontato da un timpano cromato in pietra leccese nel quale giace Gesù
morto, circondato da putti; nella seconda, in un armadio di legno con
ante a vetrata, è posta la statua in cartapesta della Vergine delle
Anime.
La parete del lato destro della Chiesa si presenta liscia e
nuda, abbellita soltanto da un ovale raffigurante una donna vestita con
tunica azzurra e mantello rosso, il capo coperto da una cuffia di colore
verde, in atteggiamento di sorreggere con la mano sinistra una bilancia
e con quella destra una spada, raffigurante la virtù cardinale della
giustizia.
L'altare maggiore è scandito, in entrambi i lati, da due
colonne in pietra leccese con capitelli in stile ionico, che reggono un
timpano, anch'esso in pietra leccese.
Le colonne poggiano su basi a
parallelepipedo, le cui facciate, riproducono quella di sinistra lo
stemma del Mons. Luigi Vetta, Vescovo di Nardò, e quella di destra lo
scudo araldico della Famiglia Ferrari.
Al centro dell'altare
campeggia una tela di un autore ignoto, raffigurante la Vergine delle
Anime del Purgatorio, titolare della Chiesa.
In essa ha sede l'omonima confraternita, costituita da confratelli che vestono l'abito costituito da:
- un camice bianco;
- una mozzetta viola;
- un medaglione con impressa l'immagine della Vergine.
Da questa chiesa si snoda la processione del Venerdì Santo, con i simulacri della Vergine Addolorata e del Cristo morto.